Medicina rigenerativa in proctologia
Nel rispetto delle linee guida chirurgiche Internazionali di chirurgia proctologica si intende rispettare nel mio studio specialistico, anche l’evoluzione attuale del pensiero medico-scientifico: compito del mio studio proctologico è di porre al centro delle attenzioni con un occhio critico anche i numerosi pazienti insoddisfatti dalle risposte terapeutiche della attuale chirurgia proctologica, anche qualora già operati. Ponendo così attenzione anche alle necessità cliniche ed umane del paziente con comorbilità che pur assumendo molti farmaci per patologie preesistenti, necessiti ugualmente di una terapia senza chirurgia ma degna del rispetto della sua condizione, al passo dei tempi, stabile negli anni, biologica, indolore, ambulatoriale e senza anestesia ed a disposizione anche di tutti gli altri pazienti che la richiedano.
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Tutto ciò è indispensabile quando vi è la necessità di risolvere le patologie proctologiche affrontandole in una prospettiva senza intervento chirurgico ma realmente ambulatoriale, evitando anche quel grande limite impostoci, quali chirurghi di sala operatoria, dall’anestesia generale/spinale dei pazienti, mettendoci così a disposizione di tutti i pazienti anche se clinicamente complessi, delicati ed impossibilitati all’anestesia generale o spinale ma con tutte le risposte terapeutiche più idonee per ogni tipo di caso clinico e di paziente e di sua patologia.
Il riconoscimento della potenza, quale mezzo terapeutico, dei fattori di accrescimento cellulare e delle cellule staminali ha dato il via ad una nuova era nel campo della medicina: l’età della medicina rigenerativa, una cura delle emorroidi senza operazione, una terapia delle ragadi anali senza intervento chirurgico. Al fine di bene informare l’utenza dei pazienti interessati sulle tante tecniche rigenerative attualmente affermatesi nel campo medico scientifico e praticate nel mio studio proctologico, chiarendone sinteticamente terminologia, significati con le indicazioni terapeutiche appropriate ed utili, ricordo prima di tutto che esse utilizzano sempre, quali mezzi terapeutici, esclusivamente le cellule staminali mesenchimali autologhe del paziente (quelle mesenchimali sono le staminali a più elevata plasticità ricostruttiva tessutale) ed in alternativa i fattori di accrescimento cellulare del paziente stesso ( growth factors) cioè le molecole che comandano localmente le cellule staminali dei nostri tessuti biologici.
- Cellule staminali: sono le nostre cellule indifferenziate e cioè non mature che hanno la possibilità desiderabile di differenziarsi nelle più differenti linee cellulari sane e mature mancanti, rispettando le esigenze della lesione del tessuto in cui sono inoculate.
- Cellule staminali mesenchimali: tra tutte le cellule staminali sono le cellule immature (derivanti dal nostro foglietto embrionario mesodermico) che hanno la caratteristica di maggiore plasticità, adesività e costruzione rigenerativa nel tessuto biologico ed è per tale ragione che sono così preziose nel campo medico ricostruttivo e riparativo. In proctologia permettono la cura senza intervento chirurgico di alcune fistole anali.
- Fattori di accrescimento cellulare (growth factors): sono “molecole segnale” proteiche capaci di stimolare la sana e regolare divisione e proliferazione cellulare oltre alla migrazione in quella zona di segnale di altre numerose cellule staminali al fine di riparare il tessuto biologico. Infatti per far sì che queste cellule si dividano, occorre stimolarle con segnali chimici esterni chiamati fattori di crescita cellulare. Per esempio, quando ci tagliamo un dito ed esce il sangue, attorno alla ferita si ammassano degli speciali frammenti cellulari, chiamati piastrine, che avviano la coagulazione del sangue. Le piastrine producono e secernono una proteina, detta fattore di crescita di derivazione piastrinica, che si diffonde alle cellule della pelle e le stimola a dividersi e a contribuire al rimarginarsi della ferita. Altri fattori di crescita sono le interleuchine, sostanze prodotte da un tipo di globuli bianchi del sangue, che stimolano la divisione cellulare di altre cellule importanti per le difese immunitarie dell’organismo. L’eritropoietina, prodotta dai reni, stimola invece la divisione delle cellule del midollo osseo e la produzione di globuli rossi. Inoltre, molti ormoni favoriscono la divisione di specifici tipi di cellule staminali. I fattori di crescita agiscono legandosi alle rispettive cellule staminali bersaglio mediante specifici recettori, situati sulla superficie della cellula. Il legame è specifico e scatena nella cellula staminale bersaglio certi eventi che danno inizio al sano ciclo cellulare specifico. I fattori di accrescimento cellulare sono proteine presenti nel sangue che hanno come funzione la comunicazione intercellulare al fine di riparare le lesioni: essi sono particolarmente presenti all’interno delle nostre piastrine e globuli bianchi. In proctologia permettono la guarigione senza intervento chirurgico di ragadi e fistole anali e la cura delle emorroidi senza intervento chirurgico.